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COMUNICARE IN QUALSIASI MODO

Avanretro, guardiavanti, giardiaretro, retroguardia, guardiasemplice, avanguardia. Teatro: la realtà. Corpus: degli spettatori e degli attori. Mistico: unico. Coinvolgere: in qualche modo. Criticamente, per la miglor parte.
Emotivamente, se la ragione passi attraverso l’emozione o ne sia istintualmente favorita. Comunicare. Qualcosa,. In ogni modo. Attraverso i sensi o l’intelletto. Con qualsiasi mezzo: l’immagine quando essa soccorra. La parola, quando indispensabile. La musica. La luce. Le cose. Spettacolo teatrale: «composto» di mezzi compositi tra loro essnziali o almeno utili ad esaltare la comunicazione. Regia: scelta dei mezzi tecnici disponibili. Verifica di aderenze e di favori particolari alla comunicazione.
Avanguardia: ricerca di mezzi, invenzione nell’uso degli stessi: verso la comunicazione. Non sterile masturbazione intellettualistica.
L’uso del suono. La principalità di un’immagine. La improbabilità della parola letteraria. Si sa. È il momento di costruire: sui risultati nuovi. Sulla ricerca effettuata. Dare un ruolo ad ognuno dei mezzi inventati o reiventati, un ruolo competente, non oppressivo ed esclusivo.
E rispettarli, senza incombere nelle competenze delle sfere specifiche.
In questo storia Cappuccetto. La sua messinscena una elaborazione in senso ufficiale dell’avanguardia. Il teatro ufficiale muore ma fa posto non all’avanguardia, bensì ad un altro teatro ufficiale che è questa avanguardia, il suo risultato definitivo. Perché non esiste che cultura ufficiale che segue altra cultura ufficiale.
Avanguardia: solo storia e momentaneità delle posizioni.
In tal senso la messinscena da me curata parte dall’avanguardia come risultato ormai certo e assimilandola la trasporta su un piano di maggiore pubblicità. Lo spettacolo si impadronisce dei mezzi tecnici rivisitati dall’avanguardia, e, nei limiti dei nuovi ruoli assunti, ne usufruisce non più per essa stessa, ma per lo spettacolo in senso tradizionale, per esaltare il rapporto col pubblico. La verità teorica si ostenta con ipotesi paraboliche, l’assimilazione pratica ne confina gli slanci nell’attuazione. Il momento entusiasmante e onnivoro della scoperta cede il passo alla riflessione dei limiti della sua applicabilità. E si palesa dell’avanguardia il contenuto e si scopre aver riguardato più i mezzi e la tecnica che non i fini.
L’operatore ne approfitti, per costruire su essa il nuovo teatro che, comunque, sia spettacolo, non rito caprino, non cerimonia ludica o religiosa. Teatro – oggi è spettatore seduto sulla poltrona, incontro di boxe o partita di football, spettatore che «assiste», intellettivamente o sentimentalmente, mai comunque fisicamente.
Compito del teatro oggi, nei limiti quasi geografici degli spazi e delle strutture, è esaltare la percezione intellettiva dello spettatore attraverso i mezzi, così che raggiunga attraverso la ragione e non più il sentimento la compattezza del rapporto con lo spettatore.
Comunicazione non più sensoriale, ma critica e razionale. E questa si giovi anche del sentimento se la ragione passi attraverso di esso.
Tato Russo