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Le musiche per “ELETTRA”, nate dalle suggestioni evocate insieme con Piero Maccarinelli, sono state immaginate come suoni provenienti da una conchiglia.
Una musica della natura e dell’anima, con linee di congiunzione fra il vento e l’inquietudine delle emozioni, tra i sassi dell’accampamento e la memoria, tra tocchi di cocci e la magia dei personaggi, antichi e moderni allo stesso tempo. La musica accompagna come altra dimensione in ombra le emozioni della tragedia.
Una musica che utilizza un antichissimo strumento greco, il “barbiton“, tonato a vivere nel nostro tempo grazie all’accurata ricostruzione voluta dal Prof. Antonio Marcellino.
Marco Betta