Ferdinando – musica

LA MUSICA DI FERDINANDO

Caro Annibale,

che bello! Si rifà «Ferdinando», così come lo hai voluto tu. La tenacia di Isa ce l’ha fatta e la tua opera più bella e drammatica torna sulle scene insieme ai costumi, alle scene, alle musiche con cui è nata. Già, le musiche con cui è nata. Già, le musiche… Ricordi quando me ne parlasti la prima volta? Ti rivedo illuminato dal tuo sogno di «gran cerimoniale barocco»; capii che volevi qualcosa di speciale, di importante, che non potevi essere deluso. Ho composto con grande amore il tema concertato a 4 voci, ho provato ore e ore con i giovani cantanti che senza conoscerti si entusiasmarono per il progetto, io stesso ho cantato la parte del basso, volendo «esserci» come non mai nel tuo testo, nella tua poesia.

Ricordi quando ti portai il nastro finito? Stavi in una sala prove, il Revox era montato e… non sapesti resistere: volesti ascoltare tutto e subito, con la voracità fanciullesca che ti era propria. “Se cantar mi fai d’amore…”, quando partì il tema del tenore cominciasti a misurare con i tuoi grandi passi la sala e già costruivi nella tua mente le prime immagini dell’opera, già mi guardavi raggiante, col sorriso che sapevi mi avrebbe appagato.

Sono passati venti anni, e io non riesco a pensare al «Ferdinando» di oggi come a una commemorazione: quando mai? Si commemora chi non «c’è» più, ma io continuo a vederti in ogni teatro in cui da «allora» ho lavorato, in ogni brano che compongo in ogni «chi è di scena?» che sento.

Continuo a vederti come in quella sera di venti anni fa, quando io e te (con buona parte della pletora di «amici intimi» spuntati poi come funghi) per l’ultima volta parlammo di musica e di vita.

Carlo de Nonno