Vai al contenuto

Mi sono imbattuto in questo testo un giorno lontano, mi sono fermato ad ascoltarlo senza poter andar via e da quel momento vive con me ed io con lui.
Mi appartiene, anche se ancora non so bene il perché.
E’ uno straniero che parla in queste pagine.
Non sono io, la sua vita non è la mia eppure mi perdo nelle sue parole e mi ci ritrovo come se lo fosse.
Il suo racconto mi porta in strade che non ho camminato, in luoghi che non ho visitato.
Come un prestigiatore, fa comparire storie di donne, di angeli incontrati per caso, di violenze e di paura di ciò che non conosciamo.
Forse è anche a questo che serve il Teatro e mi auguro di riuscire a portarvi dove lui porta me.

Questo spettacolo nasce da una promessa che non avrei in nessun modo tradito fatta a una donna che di Teatro si è nutrita e che ha nutrito il Teatro.
La produttrice di “Servo per due“, la mia amica testarda e coraggiosa, quella che aveva sempre l’ultima parola, quella che si è fidata di me.

La mia amica si chiama Melina Balsamo e questo spettacolo è per lei.

Pierfrancesco Favino