La visita della vecchia signora – scene e costumi

La scenografia

L’interno del capannone delle acciaierie «Posto-al-sole» ormai chiuso e in rovina, squallido e cadente. Da una vetrata si intravede una cittadina desolata e bruciata dal sole d’autunno.
Questo sembrerebbe essere, almeno prima dello svolgersi del dramma, il segno della realtà, la cosa solida, la cosa vera, in contrasto con la quale una molteplicità di segni di vario tipo – a volte iperrealistici, a volte simbolici, comunque molto poco indicativi di realtà e solidità – accompagnano invece l’evanescenza e la sfuggente mutevolezza degli esseri umani, del loro sentire, dei loro rapporti.
All’interno del guscio di dura, cruda e solidissima realtà esterna, vivono gli «scalcagnati» cittadini di Güllen , che oggi attrezzano, come in un teatro di posa, il set che ospiterà la miliardaria Claire Zachanassian. Questo composito set si monterà e smonterà intorno a lei come un gioco di costruzioni. Güllen sembra essere nient’altro che uno spazio inventato solo per accogliere questa insolita miliardaria. Güllen è puro scenario. E’ rappresentazione di un agglomerato umano caduto in miseria e che da tempo è in attesa di un treno che finalmente si fermi, di un riscatto che sembra non voler mai comparire all’orizzonte.
Güllen cambia forma rapidamente, così come rapidamente si trasforma ogni singolo individuo ad opera della pietrificata Signora. Güllen si monta e si smonta attorno a lei come si monta e si smonta ogni singola coscienza. Cosa c’è di solido e reale? Forse il guscio, le acciaierie in rovina? Ma no, forse non c’è proprio niente di solido e reale.
Bruno Buonincontri


I costumi

15 maggio 2003
Si comincia a parlare di un testo di Dürrenmatt La visita della vecchia signora, Armando Pugliese ne curerà la regia in dicembre/gennaio.
15 Giugno
ho letto il testo e lo trovo molto interessante in particolare per un lavoro da costumista.
Ci incontriamo con Armando, Melina e Isa Danieli, la prima attrice, e inizia il progetto.
30 giugno
parliamo con Armando dei personaggi, definiamo qualche linea di condotta. E nei giorni più caldi dell’anno tento invano di mettere giù qualche idea.
15 luglio
fa ancora molto caldo. Mi siedo al tavolo da disegno e la matita mi cade di mano
15 agosto
fa ancora troppo caldo …
30 agosto
dopo una breve vacanza provo a disegnare e riesco a vedere dei risultati abbastanza soddisfacenti da proporre alla regia.
15 settembre
con qualche disegno a colori incontro Armando e definiamo quali saranno i gruppi dei personaggi:
1) il paese povero (povero nelle forme e pallido nei colori, useremo grigetti, giallini, celesti e verdini slavati);
2) la vecchia signora e il suo seguito (ricchi, eleganti e molto colorati)
3) il paese ricco (come la ricchezza, acquisisce i colori della vecchia signora)
4) il gruppo di giornalisti e cronisti che Armando suggerisce di pensarli tutti quadrettati – e così è!
30 settembre
completo i bozzetti dei costumi (qualcuno manca sempre)
15 ottobre
mi rivolgo alla sartoria Farani, comincio la ricerca del materiale che poi useremo. Progetti, progetti!
1 dicembre
nello stesso giorno dell’inizio delle prove di regia, facciamo una prova costume preventiva con Isa Danieli. Ci divertiamo abbastanza.
Da oggi il lavoro diventa intenso. Ogni giorno provo ai numerosi attori costumi poveri e ricchi, sbiaditi e colorati, e alcuni interpretano anche più ruoli.
Faccio attenzione particolare ai colori ma anche alle fogge e all’epoca; Massimo Foschi mi chiede una piccola pancia finta che lo deformi un pochino. Trovo l’idea pertinente.
15 dicembre
i costumi sono quasi pronti, definiti quasi tutti.
Ore 13 – sono disperata:
ho sbagliato i colori,
ho sbagliato l’epoca,
ho sbagliato i personaggi,
ho sbagliato tutto.
Ore 14 – faccio una sosta al bar e poi con Marcella, la mia ottima collaboratrice, ci mettiamo ad esaminare tutti i personaggi uno per uno. Beh, non va poi così male!
Aggiungendo una camicia colorata qua, una cravatta là e cambiando l’abito beige del medico con uno bello giallo, mi torna la speranza di aver fatto un buon lavoro.
Ore 15 – è tutto perfetto!
16 dicembre
Armando Pugliese ci viene a trovare in sartoria, e trova il lavoro fatto di suo gradimento: (Almeno mi sembra).
Marcella ed io siamo molto soddisfatte dopo un intenso lavoro di scoloriture Armando definisce i costumi del paese povero «i chiari estinti» e dopo un altrettanto gran lavoro di coloriture anche il paese ricco ci sembra che funzioni.
20 dicembre
la sartoria Farani che ha collaborato con efficienza e molta simpatia alla realizzazione di questi costumi, chiude per le vacanze di Natale.
21 dicembre
quindi ho finito la preparazione, parrucche, calzature le abbiamo già viste ed approvate. Mancano ancora gli occhiali da vista, quelli da sole, quelli da guida, i guanti, i gioielli e la gioia di vedere i personaggi in costume sul palcoscenico.
Sono molto curiosa!
Silvia Polidori