Luparella – musica
Luparella, ovvero Foto di Bordello con Nanà, è una sequenza teatrale per voce sola che evoca una dolorosa polifonia emotiva ambientata sul finire della seconda guerra mondiale.
La musica attraversa il tessuto del racconto, come il sonoro di diapositive deformate, collocandosi di volta in volta su d’un diverso piano acustico per cogliere inquadrature ed ambienti di un ciclo inarrestabile di degrado e sofferenza. Sono voci intermittenti ora autenticamente del passato, come quella struggente quanto familiare dell’interprete Rosa Moretti, ora quella in scena che sulle macerie dei sentimenti umani canta impunemente, con enfasi piedigrottesca, Che fuochi a mare! , tra il contrappunto di contraeree e deflagrazioni belliche. Poi lunghi silenzi o il timbro lontano di una fisarmonica. È la Musica e’ Tuledo, un terapeutico arredo sonoro che sale dalla strada attraverso le finestre di un bordello, per lenire il caldo asfissiante delle prostitute, recluse in stanze –topaie.
E quando l’orrore si fa inaccettabile con un macabro rito di necrofilia alla presenza muta e indifesa di un neonato, il Winterreise, il viaggio d’inverno, si colora inevitabilmente dalle rosse tinte di un cruento omicidio. Il ciclo lascia ora il posto ad una infinita pietà, evocata col Lied Gute Nacht che, come una ninna nanna di morte e di rinascita, intona:
Fremd bin ich eingezogen, (Come un estraneo son venuto,)
Fremd zich ich wieder aus. (Come un estraneo riparto.)
[…] Ans Tor dir : ” Gute Nacht”, (Sull’uscio: buona notte;)
Damit u mögest sehen, (Potrai così vedere)
An dich hab’gedacht. (Che ho pensato a te.)
Pasquale Scialò