Proprio come se nulla fosse avvenuto – note di regia

L’idea di still life o di natura morta richiama una tradizione iconologica illustre divenuta genere. Qui è maliziosamente convocata in riferimento a un’azione teatrale, quindi a qualcosa di vivo. La natura morta è un paesaggio di oggetti raffigurati per allegorizzare il passaggio del tempo, la Vanitas. Nella Darsena Acton, più che oggetti, io installerò persone chiuse nelle loro stanze, una fuga di stanze per una città mutata in sé stessa, ridotta a mero paesaggio. È una sigla paradossale quella di natura morta in questo caso, natura morta o paesaggio rinviano da un lato a connotato morale, il paesaggio irrimediabile del sud, dall’altra segnalano una difficoltà del teatro a narrare oggi il crimine che abita queste città. Questo uscire dalla cornice del teatro scegliendo un luogo vero, immerso nella storia della città, nel suo rumore, pone la necessità di pensare in modo diverso il rapporto col pubblico.
L’installazione avrà i caratteri del lavoro d’artista, fruibile in quanto tale, ma sarà percorsa da un’azione, da uno sguardo che la giudica, la analizza: quello di una donna che osserva da un finestrino del tram il paesaggio della città e ne commenta l’aspetto già defunto. Ho ritrovato questo sguardo nella scrittura di Anna Maria Ortese: il suo romanzo Il mare non bagna Napoli è questo, ci consegna una città-natura morta percorsa dalla furia dolce e indagatrice di una voce che non vuole arrendersi all’intollerabile, come dimensione normale dell’esistere. Dal finestrino di quel tram la Ortese osserva Napoli come una città defunta, contemplata nella dimensione iperbolica del vivo che sa di essere morto. La scelta della natura morta, scelta non narrativa né rappresentativa, mi consente di raggiungere col teatro una risonanza civile, farne qualcosa di tutt’altro genere rispetto al consumarsi di quel rito conciliante e conciliatorio con se stessi, in qualche modo autoreferenziale, in cui “una parte” domanda al teatro qualcosa che già sa, in cui può riconoscersi e di cui, in qualche modo, può compiacersi.
Roberto Andò