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Strappo alla regola da stasera in Veneto

By ipocriti

La tournée di Strappo alla regola, scritto e diretto da Edoardo Erba con una strepitosa Maria Amelia Monti affiancata da una brillante Cristina Chinaglia, fa tappa in Veneto dal 03/12 al Teatro Aurora di Campodarsego, il 04/12 al Teatro Don Bosco di Chioggia, il 05/12 al Teatro San Pietro di Montecchio Maggiore per concludere il 06/12 al Teatro Millepini di Asiago.

Uno spettacolo che già la scorsa stagione ha regalato grandi emozioni, continua a divertire il pubblico riflettendo sul tema scottante della violenza sulle donne con due attrici straordinarie di grande sensibilità artistica.

Si mescolano abilmente il cinema, il teatro e la vita: ingredienti che danno vita ad una commedia dal sapore agrodolce, in cui si gioca continuamente con vari generi e diverse cifre stilistiche.

“All’apertura del sipario si può pensare di aver sbagliato sala ed essere in un cinema – dichiara Maria Amelia Monti a Ferruccio Gattuso sulle pagine di Leggo – Un classico horror anni ’70 scorre, con un cast nel quale spiccano Asia Argento, Marina Massironi, Sebastiano Somma. Dopo un personaggio approfitta di uno strappo nello schermo per rifugiarsi sul palco. Sono Orietta, la vittima predestinata di un killer, mi rifugio sul palco e incontro la maschera del cinema, Moira. L’incontro tra le due donne è l’occasione per confrontare epoche e esistenze reciproche, tessere un’amicizia e risolvere una relazione tossica che condiziona la giovane ragazza del presente. Lei sì che davvero è in una storia dell’orrore“.

Infatti, questa commedia ha appassionato il pubblico con una storia intensa tutta al femminile che affronta temi importati di grande attualità: un interessante testo che propone un’insolita interazione tra cinema e teatro.

“Il dialogo tra le due donne è il cuore pulsante della commedia: momenti di comicità dal ritmo incalzante si alternano a passaggi di profonda commozione – afferma Sebastiano Di Mauro nella sua recensione su weblombardia.info – Monti dà vita a un personaggio ironico, spigoloso e teneramente anacronistico, una donna che parla come se fosse ancora dentro una pellicola sbiadita ma che con la sua vivacità riesce a contagiare il pubblico. Cristina Chinaglia, dal canto suo, costruisce una Moira autentica e vibrante, capace di passare dal disorientamento iniziale alla rinascita finale con una naturalezza che conquista”.

La recensione completa la trovate nella pagina dello spettacolo.