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Penetrare all’interno di un quadro e cercare di portare fuori tutto il suo mondo di spazi, di colori e di segreti nascosti, ricostruire tridimensionalmente la sua bidimensionalità, è compito assai difficile e si rischia di tradirne i sapori e le atmosfere. Ma quando Giuseppe Bertolucci mi sottopose una immagine di Hopper, mi innamorai letteralmente del mistero di quella mascherina che si appoggia stancamente a una parete, della luce calda, scura che emana da quella tenda di foyer di un ancor più misterioso cinema. Decisi immediatamente che sarebbe stata la mia sfida. Non si sa se la vincerò, mi ci calerò dentro e cercherò di portare in superficie tutto il mistero che mi ha conquistato, forse cercando di capirne il perché.
Bruno Buonincontri

Disegnare l’immagine di un corpo, prendere le ‘misure per vestirne il gesto’ fa parte del mestiere.
Ma vedere ‘festeggiato’ il proprio lavoro, accade poche volte, forse per magia, ma io credo più nel riconoscersi e in qualche modo nell’appartenersi.
Con Isa mi è successo. E anche questa volta la sfida è stata alta, perchè era un gioco gran parte della sua memoria.
Spero che il mio sguardo sia stato all’altezza.
Giuliana Colzi