calendario / tournée
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Teatro Garibaldi - Figline Valdarno (FI)
11 Gennaio 2025 - 12 Gennaio 2025 -
Teatro Accademico - Castelfranco Veneto (TV)
14 Gennaio 2025 - 15 Gennaio 2025 -
Teatro Goldoni - Venezia
17 Gennaio 2025 - 19 Gennaio 2025 -
Teatro Russolo - Portogruaro (VE)
21 Gennaio 2025 -
Teatro Farinelli - Este (PD)
22 Gennaio 2025 -
Teatro Don Bosco - Chioggia (VE)
23 Gennaio 2025 -
Teatro Il Rossetti - Trieste
25 Gennaio 2025 - 26 Gennaio 2025 -
Teatro Nuovo - Verona
28 Gennaio 2025 - 2 Febbraio 2025 -
Teatro Comunale - Lonigo (VI)
4 Febbraio 2025 -
Teatro Alighieri - Ravenna
6 Febbraio 2025 - 9 Febbraio 2025 -
Teatro Giotto - Borgo San Lorenzo
11 Febbraio 2025 -
Teatro Solvay - Rosignano (LI)
12 Febbraio 2025 -
Teatro Excelsior - Empoli
13 Febbraio 2025 -
Teatro Guglielmi - Massa
14 Febbraio 2025 - 16 Febbraio 2025 -
Teatro Politeama Pratese - Prato
18 Febbraio 2025 - 19 Febbraio 2025 -
Teatro Comunale Parravano - Caserta
21 Febbraio 2025 - 23 Febbraio 2025 -
Teatro Garibaldi - S. Maria Capua Vetere (CE)
26 Febbraio 2025 -
Teatro Verdi - Salerno
27 Febbraio 2025 - 2 Marzo 2025 -
Teatro Stignani - Imola (BO)
5 Marzo 2025 - 9 Marzo 2025 -
Teatro Civico - Oleggio (NO)
11 Marzo 2025 -
Teatro della Concordia - Venaria (TO)
12 Marzo 2025 -
Teatro La Fabbrica - Villadossola (VB)
13 Marzo 2025 -
Teatro Toselli - Cuneo
15 Marzo 2025 -
Teatro Superga - Nichelino (TO)
16 Marzo 2025 -
Teatro di Varese - Varese
18 Marzo 2025 -
Teatro Cagnoni - Vigevano (PV)
19 Marzo 2025 -
Teatro Civico Roberto de Silva - Rho (MI)
20 Marzo 2025 -
Teatro Manzoni - Monza
21 Marzo 2025 - 23 Marzo 2025 -
Teatro Remondini - Bassano del Grappa (VI)
24 Marzo 2025 - 25 Marzo 2025 -
Teatro Giacomo Puccini - Altopascio (LU)
27 Marzo 2025 -
Teatro Valli - Reggio Emilia
28 Marzo 2025 - 30 Marzo 2025 -
Teatro Nuovo Giancarlo Menotti - Spoleto (PG)
1 Aprile 2025 -
Teatro Politeama Clarici - Foligno (PG)
2 Aprile 2025 -
Teatro Morlacchi - Perugia
3 Aprile 2025 - 6 Aprile 2025
Arlecchino?
di Marco Baliani
scritto e diretto da MARCO BALIANI
con ANDREA PENNACCHI
MARCO ARTUSI
MARIA CELESTE CAROBENE
MIGUEL GOBBO DIAZ
*ELISA PASTORE/MARGHERITA MANNINO
VALERIO MAZZUCATO
ANNA TRINGALI
scena e costumi CARLO SALA
luci LUCA BARBATI
musiche GIORGIO GOBBO
arrangiate ed eseguite dal vivo dal duo “i sordi”
aiuto regista MARIA CELESTE CAROBENE
una coproduzione
Gli Ipocriti Melina Balsamo e TSV-Teatro Stabile del Veneto
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personaggi | interpreti |
---|---|
Arlecchino | ANDREA PENNACCHI |
Beatrice/Federigo Rasponi | MARIA CELESTE CAROBENE |
Brighella/Florindo Aretusi | MARCO ARTUSI |
Clarice De’ Bisognosi | * ELISA PASTORE
MARGHERITA MANNINO |
Pantalone De’ Bisognosi | VALERIO MAZZUCATO |
Silvio Lombardi/Facchino/Cameriere | MIGUEL GOBBO DIAZ |
Smeraldina | ANNA TRINGALI |
* Elisa Pastore interpreterà il ruolo di Clarice De’ Bisognosi dall’11 al 31/01/2025
NOTE DI REGIA
L’Arlecchino che Andrea Pennacchi porta in scena farà forse sussultare i tanti Arlecchini che nel tempo hanno fatto grande questa maschera della commedia dell’arte. Lui cerca in tutti i modi di essere all’altezza del ruolo, ma non ne azzecca una, é goffo, sovrappeso, del tutto improbabile, ma è in buona compagnia: gli altri attori, che, come lui, sono stati assoldati, con misere paghe, dall’imprenditore Pantalone, sono, al pari di Arlecchino, debordanti, fuori orario, catastroficamente inadeguati. Eppure tutti questi sbandamenti, queste uscite di scena e fughe dal copione, che sono anche uscite nella contemporaneità dell’oggi, queste assurde prestazioni, queste cadute di stile e cadute al suolo di corpi sciamannati, tutte queste parole affastellate, tutto questo turbinio di azioni e gesti, stanno proprio rifacendo il miracolo della grande commedia goldoniana, in una forma non prevista, una commedia dirompente, straniante, che ricostruisce la tradizione dopo averla intelligentemente tradita. Ed ecco allora che la storia, nonostante tutto, anzi proprio grazie a questo tutto invadente, si dipana nella sua narrazione e ne esce un Arlecchino mai visto che riunisce stilemi diversi, frammenti di cabaret, burlesque, avanspettacolo, commedia, dramma, un gran calderone ultrapostmoderno che inanella via via pezzi di memoria della storia del teatro.
Per riuscire a creare un simile guazzabuglio di intenzioni, per riuscire a renderlo eccezionalmente vivo, occorrevano attori capaci di seguirmi in un simile delirio. Ed eccoli qui, una compagnia di compagni e complici, Marco Artusi, Maria Celeste Carobene, Miguel Gobbo Diaz, Elisa Pastore/Margherita Mannino, Valerio Mazzucato, e Anna Tringali, capaci di interpretare contemporaneamente più ruoli, di passare dalle proteste borbottanti degli attori sottopagati, alle vorticose azioni dei personaggi della commedia che pur devono rappresentare.
In questo incessante salto mortale di identità è il loro talento a tenere insieme ciò che di continuo sembra sfuggire alla presa. Appartengono di diritto alla grande tradizione del teatro veneto, grande perché sempre capace di rischiare per rinnovarsi, come accade su queste tavole sceniche imbandite di follia arlecchinesca. Durante le prove immaginavo di avere Carlo Goldoni seduto in terza fila, e dovevo dirgli di fare silenzio tanto si sganasciava dalle risate, con gli occhi stupiti di bambino mai cresciuto di fronte a questa sua opera divenuta così inverosimile da essere ancor più sua.
E quando poi le musiche di Giorgio Gobbo, eseguite dal vivo dal duo “i sordi” con Matteo Nicolin alla chitarra e Riccardo Nicolin alla batteria, si infilavano come blitz sorprendenti costringendo gli attori a divenire anche danzanti e cantanti il Goldoni là dietro non si teneva più. Infine che dire delle scene fluttuanti di Carlo Sala, una scenografia semovente, mobile, semplice come lo è la creatività quando si dimentica di dover fare bella figura e si lascia andare al gioco infantile, grazie agli stessi attori che si fanno operai macchinisti modificando la scena di continuo come avvenissero improvvise folate di vento, a volte in forma di bufera a volte come zefiro primaverile.
Il testo febbrilmente rimaneggiato ogni giorno, a partire dalle intuizioni che sorgevano in me, vedendo all’opera la creatività degli attori, e trascritto con solerzia da Maria Celeste Carobene, è proprio quello che fin dall’inizio avevo immaginato. Le parole che vengono fatte volare sono anch’esse leggere, eppure, eppure, come accade davvero nella vera commedia, arrivano stilettate e spifferi lancinanti che parlano dei nostri giornalieri disastri di paese e di popolo, così che i terremoti scenici ci ricordano il traballare quotidiano delle nostre esistenze.
Marco Baliani
rassegna stampa
- 29.01.2024-Il-Mattino-di-Padova-recensione.pdf
- 1.02.2024-Il-Gazzettino-intervista-a-Pennacchi.pdf
- 4.02.2024-Corriere-del-Veneto.pdf
- 4.02.2024-La-Nazione.pdf
- 5.02.2024-Il-Tirreno.pdf
- 17.02.2024-Corriere-della-Sera-edizione-Roma-intervista-a-Baliani.pdf
- 20.02.2024-Repubblica-edizione-Roma-intervista-di-Rodolfo-di-Giammarco.pdf
- 21.02.2024-Il-Messaggero-intervista-di-Katia-Ippaso.pdf
- 23.02.2024-www.sipario.it-recensione-di-Pieluigi-Pietricola.pdf
- 14.03.2024-www.lapiazzaweb.it-recensione-di-Antonio-Di-Lorenzo.pdf
- 14.03.2024-www.vicult.net-recensione-di-Marco-Ghiotto.pdf