Il Teatro a tempo di Musica

di Giancarlo Sepe

ideato e diretto da Giancarlo Sepe con la partecipazione di 20 giovani attori.

 

Il laboratorio, ideato e diretto da Giancarlo Sepe, è rivolto a giovani attori e giovani attrici di età non superiore ai 30 anni. Il progetto si propone come esperienza formativa per coloro i quali vorranno scoprire le possibilità del teatro di rinnovarsi attraverso la musica e il gesto coreografico e non. Un’esperienza formativa per gli attori, un viaggio che ha come meta la scoperta delle emozioni.

Note di regia

La vita non sempre riesce a soddisfare la sete di sensazioni che ognuno di noi tende ad appagare. L’uomo va così alla ricerca di “altro”: in questo caso l’”altro” di cui parlo è il TEATRO. Capita spesso di non riuscire a fare un corretto uso dei sentimenti; in teatro questo accade quando chi lo pratica – l’attore, il regista o il ballerino – soffre di carenza di motivazioni, quando non riesce, ad esempio, a individuare una via personale, una caratteristica che lo differenzi dagli altri attori, nonostante studi approfonditi dei metodi più efficaci. Si può fare riferimento al passato, ma un attore giovane non sempre ha abbastanza materiale di raffronto. Ecco che interviene la Musica, che, citando Oscar Wilde, “ti fa piangere per peccati che non hai commesso”. Dall’ascolto di un brano musicale possono nascere tante e diverse sensazioni; l’attore che ascolta vive un’esperienza, assiste alla creazione del racconto della propria storia, anche delle parole più nascoste nel segreto dell’io. Musica come avvio di una ricerca interiore, come ispessimento del proprio valore sentimentale; strumento di conoscenza, la musica può aiutare a esprimere quelle sollecitazioni nascoste dentro di noi e censurate dalla razionalità. Personalmente non mi spaventa l’attore ignorante, mi spaventa l’attore che ignora sé stesso. La musica è un’esigente officina d’amori, odi, rancori, vendette, passioni, umiliazioni e vittorie che aleggiano intorno a chi si presta al gioco delle seduzioni. Fare teatro e fare teatro con la musica è una seduzione che trova accoglienza nel cuore dello spettatore , il quale vede il gesto, le parole e la danza diventare manifestazione di sentimenti che sembrano nascere proprio in quel momento, davanti ai suoi occhi, come un miracolo.
La musica diventa nuovo paesaggio per la nostra perlustrazione emotiva; essa apre a nuove prospettive, a una rinnovata percezione dei sentimenti. Riprendendo Leonard Bernstein: «Cosa è un sentimento, o meglio cosa è il mio sentimento vicino ad un pensiero nato dall’ascolto della musica?»”
Giancarlo Sepe