Una notte in Tunisia – curiosità

Assistendo alle prove

Penso che Guccione sarebbe o sarà compiaciuto di questo uso della sua opera, una vera e propria rivoluzione che trasforma la sua pittura in realtà. Nasce un altro senso della sua opera. Si realizza un avanzamento del significato, un miglioramento dell’immagine. Guccione ha scelto di muoversi nello spazio di una tela che è uno spazio controllato. Andrée Shammah lo ricrea in uno spazio differente, molto più grande, quello, appunto di un palcoscenico. Lui si contiene in un dipinto da camera che in quella camera contiene tutto il mondo che ha davanti e aumenta il significato dell’opera. E lo fa diventare il fondale di una storia che si svolge davanti al mare, ad uno spazio senza spazio. Ciò a cui punta Guccione è la luce, l’infinito, una luce senza fine. Che poi diventa una luce della mente, della ragione. Non è un caso che Piero Guccione abbia come suo faro Piero Della Francesca, cioè un pittore che proietta una luce interiore nei suoi dipinti e nei suoi racconti… Qui il racconto non c’è, c’è lo spazio, senza racconto, e lo spazio è senza limite e quindi non si tratta neppure di uno spazio. Il tutto diventa una emanazione del pensiero. E probabilmente questo che Andrée Ruth Shammah ha visto nelle opere di Guccione. Non un paesaggio o un cielo. Non siamo in presenza di una visione fenomenica, ma di qualcosa che va oltre l’immagine per diventare pensiero. Il limite di Guccione è arrivare ad una pulizia che è quasi estetizzante. E invece proiettandola si trasforma nella materia nuova della tela e della garza che corrompono quella incorrotta luminosità e la sporcano facendola diventare qualcosa che ci riguarda da vicino. Vedendolo sarebbe compiaciuto. Un po’ irritato perché lui non è mai riuscito a realizzare una cosa del genere. L’effetto della proiezione offre un’immagine moderna. Certamente la considererebbe come una imprevista alterazione della sua immagine. Ciò che era integro si corrompe, ciò che era unito si divide. Prendere una idea unitaria e assoluta e proiettarla sembra restituirne la condizione psicologica.

dichiarazione rilasciata da 

Vittorio Sgarbi