Viviani Varietà – curiosità
Negli anni Venti e prima della tournée in America, Viviani considerava Firenze tra le città preferite, come Milano e Genova, nelle quali presentare ‘in prima’ i suoi spettacoli, in particolare al Niccolini ed al Politeama Nazionale. Nel 1924 presenta Piazza Ferrovia e Festa di Piedigrotta; nel 1925 Piazza Municipio; nel 1927 Morte di Carnevale, per citare solo alcuni titoli. Vasco Pratolini, grande estimatore di Viviani scriveva: “Quel che c’è di tragico nella sua opera, la sua spietata ironia e la sua profondità umana, non nascono mai da un ripensamento di verità antiche esemplate sui modelli offerti dalla realtà contemporanea; né dinanzi a cotesta realtà Viviani si limita all’impressione, alla notazione gustosa dell’aneddoto e della cosa vista. Egli è un artista che piuttosto che colorire, sta continuamente addosso alla figura umana, la sbalza, la indaga, sempre pronto ad inserirla in un racconto, in un bassorilievo, per ampliarne il significato nella coralità…
Viviani non sta, come di Giacomo, alla finestra, e non ‘scende’ sulla strada come Russo; sulla strada egli vi nasce. Questo è il suo limite, ma anche la sua forza. La sua opera non è la conseguenza di una osservazione attenta e illuminante, né il risultato di una trasfigurazione lirica della realtà napoletana. Dapprima, la realtà gli si presentò come un fenomeno naturale: egli c’era di mezzo, la viveva; successivamente, non suppose mai di poterne evadere, di aver da dire qualcosa d’altro che non fosse ispirato alla vita, ai fatti, ai caratteri della Napoli di cui egli stesso era personaggio…
Il popolo napoletano, da pretesto diventa soggetto di poesia e, rappresentandosi, si rivela a se stesso, grida le proprie ragioni, si giudica e si conforta. Questo spiega come l’atteggiamento di Viviani non ci appaia, per contrasto, né populista né bonariamente umanitario; come la sua opera ci offra non la più alta, ma la più attendibile interpretazione dell’anima napoletana e ideologicamente si possa classificarla tra i più autentici esemplari di letteratura socialista; e come, infine, il suo teatro e la sua poesia, così strettamente legati al dialetto, vincolati a dei contenuti altrimenti inesprimibili, siano rimasti isolati nel quadro della poesia del teatro contemporanei…”
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Lo spettacolo ha debuttato, in prima assoluta, il 9 giugno 2012 al Teatro della Pergola di Firenze nell’ambito del Festival del Maggio Musicale Fiorentino 75° edizione
Lo spettacolo è rientrato nelle terne del Premio Le Maschere del Teatro ed.2013 per le categorie Miglior Attore non protagonista (Ernesto Lama) e Miglior Autore di musiche (Pasquale Scialò)