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La produzione vocale di Viviani rappresenta un singolare contributo alla musica dello spettacolo popolare italiano del Novecento.
Nei suoi canti scenici rivivono i timbri e i gesti degli esterni popolari napoletani (canti rituali, di festa, di lavoro, di emigrazione, di prostituzione, legati ai mestieri ambulanti) trasferiti sul palcoscenico urbano del Varietà, aperto agli scambi con l’Europa e ai ritmi d’importazione d’oltreoceano.
Ne risulta una forma sonora dotata di una forte identità tradizionale e nello stesso portatrice di un gesto teatrale innovativo che si distacca dalla canzone napoletana.
Pasquale Scialò