È Tempo di Miracoli e Canzoni

di Giovanni Veronesi e Rocco Papaleo

Uno spettacolo inedito, animato da due protagonisti d’eccezione – Alessandro Haber e Rocco Papaleo – e da un regista come Giovanni Veronesi, per la prima volta impegnato in ambito teatrale….Musica e parole per due straordinari interpreti italiani…

in coproduzione con Nuovo Teatro s.r.l.
regia Giovanni Veronesi
luci Gianni Netti
arrangiamenti musicali Sasà Flauto
con Alessandro Haber e Rocco Papaleo

musiche dal vivo eseguite da

Sasà Flauto, chitarra – Giovanna Famulari, violoncello – Gianluca Mirra, batteria – Carlos Sarmiento, pianoforte – Luigi Sigillo, contrabbasso

 

Due artisti d’eccezione, due attori di cinema e teatro amati dal pubblico e dalla critica, ma anche due cantautori di talento: Alessandro Haber, al suo terzo disco, e Rocco Papaleo, vincitore della scorsa edizione del Festival Gaber, porteranno sui palcoscenici italiani uno spettacolo inedito, summa dei tanti e riusciti esperimenti musical-teatrali che hanno messo in scena in questi anni di lavoro insieme.

È tempo di miracoli e canzoni”, è un concerto, ma soprattutto un racconto che darà voce al loro amore per la musica. È da questa passione, e dall’incontenibile voglia di cantare, che la rappresentazione assume l’unicità di un concerto e la fantasia creativa caratteristica del mondo teatrale. “È uno spettacolo atipico – dichiara Giovanni  Veronesi – che mischia un po’ di prosa e un po’ di cabaret e la musica dal vivo”. I due attori libereranno le proprie emozioni lasciandosi guidare da un percorso musicale che li porterà in un viaggio all’interno della loro memoria, della loro storia, della loro carriera.

Scritto dallo stesso Papaleo in collaborazione con Giovanni Veronesi, lo show vede i due interpreti italiani nelle vesti di “cantattori” accompagnati da un gruppo di pregiati musicisti, per chiacchierare, strillare, raccontare, emozionare ed emozionarsi con l’obiettivo di comunicare attraverso la musica. Haber duetterà con la band, attraverso il suo inconfondibile timbro vocale, coinvolgendo il pubblico nei classici della canzone d’autore, fatti suoi attraverso originali arrangiamenti. Papaleo lo accompagnerà con le sue composizioni originali cariche d’ironia e alcuni inediti.

Haber e Papaleo ci prenderanno per mano e ci faranno accomodare sul loro “pullman” di canzoni, ricordi e sogni. In un viaggio che, forse, non è solo il loro.

Note di regia

È uno spettacolo atipico che mischia un po’ di prosa un po’ di cabaret e la musica dal vivo. Mi affascinava lavorare in un’operazione così ibrida e così promiscua.
Non avrei mai fatto la regia di un testo classico né mi sarei mai messo io a scrivere un testo vero e proprio. “È tempo di miracoli e canzoni” è stato, invece, una specie di work in progress.
Insieme ad Haber e Papaleo inventavamo il testo e lo scrivevamo lì per lì e questo nuovo modo di lavorare che mi ha affascinato molto: improvvisare, avere un margine di improvvisazione su un testo scritto, questo a mio avviso è veramente il teatro. È lavorare sull’improvvisazione, cercare di far capire agli attori che non devono solo rispondere alla battuta dell’altro, ma provare a pensare di poter rispondere qualcosa di diverso ogni sera.
Invidio molto sia Haber che Papaleo perché questo è uno spettacolo in movimento, che si evolve di replica in replica. Paradossalmente il pubblico potrebbe essere sempre lo stesso e non si annoierebbe mai, vedrebbe ogni sera uno spettacolo diverso.

Giovanni Veronesi

Interpreti

“Vorrei essere un autista di canzoni, di professione, che se uno mi chiede ‘che lavoro fai?’ Io rispondo ‘guido canzoni’. ‘Certo sono un autista principiante, uno che non guarda nello specchietto retrovisore prima di partire, probabile cozzo, ma poi scampato pericolo si và, si và verso quel qualcosa, ma non un vero e proprio luogo, perché questo posto puoi abitarlo ma non puoi fotografarlo, è il posto dove vanno tutte le canzoni, anche quelle brutte, quelle non finite, quelle canticchiate, tutte…”
Alessandro Haber

“Faccio questo spettacolo perché un giorno mio figlio, durante il suo primo viaggio in aereo, guardando dall’oblò mi ha detto: “il mondo visto da quassù sembra un grosso giocattolo … di nessuno””.
Rocco Papaleo

Galleria